Massimo Popolizio racconta il suo Borkman

Corriere Fiorentino, 12 ottobre 2012

«John Gabriel Borkman è un uomo che ha sacrificato il proprio amore per un’utopia». Per Massimo Popolizio è questo il cuore del dramma di Ibsen, in scena da oggi a domenica al Manzoni di Pistoia (ore 21, domenica ore 16). Il personaggio che dà il titolo al dramma ha rifiutato di sposare la donna che amava per fare carriera e ora si ritrova invischiato in disastri professionali e familiari. Un dramma che rivivrà sulla scena con un cast d’eccezione: sul palco anche Lucrezia Lante della Rovere, Manuela Mandracchia e Mauro Avogadro per la regia di Piero Maccarinelli.Ma non dobbiamo pensare che Borkman, scegliendo di anteporre il suo lavoro al suo vero amore, lo abbia fatto per interessi economici. «Alla fine dell’Ottocento ‒ spiega Popolizio ‒ siamo in pieno positivismo e regna l’idea che il lavoro porti al progresso. Borkaman non è guidato da un’ambiziose personale, ma dal sogno di poter migliorare la società».

Parola di un attore che con Ibsen vinse il Premio Ubu, nel 1995, come migliore interprete per il Verso Peer Gynt, con la regia di Ronconi. «Lo portammo in tournée in tutta Europa – ricorda ‒ da Parigi, dove vincemmo dei premi, a Mosca. Ma in quel caso i rapporti fra i personaggi non erano così freudiani come nel John Gabriel Borkman». Ora la compagnia ha scelto Pistoia per presentare il nuovo lavoro in anteprima nazionale. Un luogo caro a Popolizio, che qui fece il suo debutto nel 1983, con la Santa Giovanna dei Macelli, di Brecht, diretta da Ronconi, insieme a Luca Zingaretti e Adriana Asti. «All’epoca il Manzoni mi sembrava enorme, un po’ come la Scala, poi ho capito che ci si può recitare molto bene e ci sono tornato molte volte». E intanto continuano le sue esperienze cinematografiche. «Fra quindici giorni inizierò a girare il nuovo film di Paolo Sorrentino. Con lui ho già fatto Il Divo (nel ruolo de Lo Squalo) e lo considero un grandissimo regista. A gennaio poi andrà in onda su Mediaset il Clan dei Camorristi, dove interpreto Don Palma, un prete che fu ucciso dai Casalesi nella sua sagrestia».

Leggi il pdf

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.