Frammenti di inutili bugie di Milopulos – recensione

Martedì 31 Gennaio 2017, Corriere Fiorentino

Per chi ha visto «The Pride», il testo del 2008 di Alexi Kaye Campbell portato in scena da Luca Zingaretti, «Frammenti di inutili bugie» risulta come un tentativo di sviluppare la stessa idea. Scritto nel 2009 da Michel Treamblay, è stato presentato da Dimitri Milopulos alla Limonaia di Sesto. Se Camblell esponeva due storie d’amore omosessuale ambientate nel ‘58 e nel 2008, Tremblay divide il palco in due – con una efficace scenografia di Milopulos – per raccontare, contemporaneamente, il ‘59 e il 2009. Ora, i due giovani innamorati appartengono alle due epoche: uno si confronta con la rigidità di un cappellano e dei suoi genitori, l’altro con la falsa condiscendenza di uno psicologo e della sua famiglia. Ma il ping pong di dialoghi spezzati fra le epoche risulta presto faticoso e retorico, complici le musiche drammatiche di sottofondo, nonostante l’impegno di un cast quasi sempre all’altezza.

Gherardo Vitali Rosati

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