Un quaderno per l’inverno – recensione

Martedì 14 Marzo 2017, Corriere Fiorentino

Il palco del Fabbricone di Prato completamente svuotato, al centro un tavolo bianco e due sedie. In questo allestimento minimale, il regista Massimiliano Civica mette in scena «Un quaderno per l’inverno» (fino al 19 marzo), il nuovo testo di Armando Pirozzi, prodotto dal Metastasio. Un ladro (Luca Zacchini) irrompe in casa di un professore di letteratura (Alberto Astorri), ma non vuole soldi: chiede che l’uomo gli scriva una poesia. Una premessa narrativa certamente interessante, da cui però non scaturisce un intreccio altrettanto incisivo. E non aiuta la recitazione non accademica dei due attori (in particolare Zacchini), in netto contrasto con l’austero impianto della regia e della drammaturgia. Bloccati intorno al tavolo, privati della libertà che caratterizza il loro lavoro (vengono in mente gli Omini, la compagnia di Zacchini), non possono compensare con una particolare tecnica vocale o corporea.

Gherardo Vitali Rosati

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