Domenica 30 Aprile 2017, Corriere Fiorentino
Un cast di diciotto donne (fra attrici e comparse) porta in scena «Democracy in America», il nuovo spettacolo di Romeo Castellucci basato sull’omonima opera del 1832 di Alexis de Tocqueville. In prima nazionale al Metastasio di Prato (fino a oggi), con le tenebrose musiche elettroacustiche di Scott Gibbson, presenta una serie di immagini evanescenti che si formano grazie a due teli di tulle davanti e dietro alle attrici. Si evocano così i contadini che coltivano la terra, i carcerati costretti al lavoro, o una infinita teoria di suore danzanti. Per il regista l’America è una donna, che nella prima scena appare nuda e si tinge di rosso. Non mancano lunghe scene dialogate, che cozzano con il lirismo di queste sequenze. Se per Tocqueville all’origine della democrazia Usa c’è il puritanesimo, ora due contadini si chiedono – con un certo e poco interessante realismo — perché Dio non li salvi dalla povertà.
Gherardo Vitali Rosati
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