La Cura, recensione del blog Onesto e Spietato

la curaPrevenire è meglio che curare. Ma ci sono cose che non si possono prevenire né prevedere, ma solo curare. O almeno provarci. Come un tumore al cervello. E come le relazioni inter-personali, familiari, quelle affinità elettive che non scegliamo. Proprio come non scegliamo di “ospitare” in noi un male spesso incurabile. Su questo doppio binario si muove La Cura, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Gherardo Vitali Rosati, che ha debuttato in prima assoluta alla Festa del Teatro di San Miniato 2017.

Gherardo Vitali Rosati s’ispira ad un fatto realmente accaduto, provato sulla pelle dalla sua famiglia: il meningioma che ha colpito sua madre. Ma astrae, esce dalla realtà ed entra nel teatro, esce dalla malattia ed entra nella “finzione”. Il testo funziona, è intenso, stratificato, e arriva allo spettatore proprio perché si sente quanto il giovane regista e drammaturgo abbia sperimentato tutto ciò in prima persona (o quasi).

La Cura è un teatro di testo più che di regia, con la corposità delle pagine di un romanzo. Frutto di una piccola produzione che sa fare di necessità virtù, sulla scena quasi nulla: quattro sedie e due aste del microfono, sullo sfondo le suggestive illustrazioni in bianco e nero di Federica Rugnone, “appese” come radiografie in uno studio medico.

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