Giovedì 18 gennaio 2018, Corriere Fiorentino
Tutto sembra instabile e vacillante nella scena de «Il Padre», il nuovo spettacolo di Gabriele Lavia, alla Pergola fino a domenica. Al suo terzo allestimento del testo di Strindberg del 1887, l’attore e regista presenta, con lo scenografo Alessandro Camera, un salotto dove ogni elemento è in bilico, a specchio del rovinoso rapporto fra il Capitano (Lavia) e sua moglie Laura (Federica Di Martino). Se lui vuol decidere da solo come educare la figlia, lei gli instilla il dubbio sulla sua paternità, portandolo ad uscire di senno. Onnipresente sulla scena, Lavia snocciola con la sua consueta rapidità le lunghe e dense tirate del testo, mentre la di Martino trova un convincente registro per la lucida malignità di Laura. La balia di Giusi Merli diventa invece una cantilenante e interminabile caricatura. Uno spettacolo accurato che però non supera quell’eccessivo raziocinio e quella mancanza di vita che criticava Émile Zola.
Gherardo Vitali Rosati © RIPRODUZIONE RISERVATA