5 ottobre 2018. Corriere Fiorentino.
«Sembra uno spettacolo scritto e messo in scena per parlare del MeToo», osserva il regista Federico Tiezzi, che da martedì 9 a domenica 21 ottobre porta in scena al Museo La Specola La Signorina Else: «È la storia di una ragazza costretta a spogliarsi per ottenere un’ingente somma di denaro». Tiezzi l’ha messa in scena per la prima volta nel giugno del 2017, nel teatrino anatomico di Pistoia, tre mesi prima che uscisse il famoso articolo del New Yorker. Per non parlare del testo: fu scritto da Arthur Schnitzler quasi un secolo fa, nel 1924. Ora, lo spettacolo troverà un altro palcoscenico d’eccezione: il Salone degli scheletri (ore 20.45, domenica ore 16.45, lunedì riposo). Ospita ossa di mammiferi come l’elefante indiano, il rinoceronte di Sumatra e un gigantesco zifio, una specie di grande delfino che a vederlo così sembra un dinosauro. Una scelta ideale per chiudere questa edizione dell’Estate Fiorentina: «Il fil rouge è stato proprio quello di valorizzare la vera ricchezza di Firenze: i suoi spazi», spiega Tommaso Sacchi, capo della segreteria cultura del Comune e curatore dell’Estate.
Nei panni della protagonista c’è la giovane Lucrezia Guidone. «È un’attrice straordinaria. Ho fatto tre spettacoli con lei, e per l’Antigone, presentato al teatro Argentina la scorsa stagione, ha avuto il premio Le Maschere come migliore attrice emergente», spiega Tiezzi. Una carriera decollata subito dopo l’Accademia Silvio D’Amico e segnata già da un Ubu come migliore attrice under 30, nel 2012, e da tre spettacoli con Luca Ronconi. Se questo racconto fortemente teatrale è scritto solo dal punto di vista di Else, il regista ha voluto dare un corpo anche al mercante, l’uomo che le fa la scandalosa proposta, interpretato da Martino D’Amico. Firma la traduzione Sandro Lombardi, che ha fatto un preciso lavoro sul linguaggio: «L’ha bernhardizzato — dice ancora Tiezzi — gli ha dato una svolta alla Thomas Bernhard utilizzando quindi una lingua più moderna e vicina alla sensibilità dello spettatore odierno».
Nell’allestire lo spettacolo, il regista si è fatto guidare dalla psicanalisi: «Schnitzler era amico di Freud, si scambiarono varie lettere, e Freud è la mia ossessione». Non a caso, Tiezzi ha da poco messo in scena, al Piccolo di Milano, Freud o l’interpretazione dei sogni, il testo di Stefano Massini con Fabrizio Gifuni nei panni del protagonista. «Ho quindi interpretato La Signorina Else come se fosse un lungo flusso di coscienza della protagonista, e come se quello di Else fosse in realtà un atto accusa verso la famiglia, “il male” degli esseri umani». Sono infatti i genitori che spingono la protagonista nelle mani del mercante, e da qui si svilupperà il suo travaglio interiore fino ad un finale tragico e inaspettato.
Gherardo Vitali Rosati
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