Seminario sul teatro africano alla Paolo Grassi di Milano

Sabato 4 maggio, presso la Civica Scuola Paolo Grassi di Milano, si è tenuto il seminario Introduzione al teatro africano. Wole Soyinka e il teatro nigeriano fra passato e presente a cura di Gherardo Vitali Rosati.

Da quando nel 1986 ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, Wole Soyinka è diventato la principale voce del teatro africano nel mondo. La sua storia, che lo lega profondamente alla sua terra, ma che l’ha portato a studiare, scrivere, e insegnare spesso anche all’estero, lo ha reso un ponte privilegiato fra la cultura occidentale e quella Yoruba, a cui appartiene. Il suo caso ci permetterà quindi di avere una chiave di accesso per avvicinarsi alla complessa storia del teatro nigeriano e africano.

Continente immenso e con storie e culture molto diverse, l’Africa – che contava oltre duemila lingue diverse – viene spesso divisa, ad uso e consumo dell’Occidente, fra paesi anglofoni e francofoni, sovrapponendo i colonizzatori alle popolazioni che da sempre ci abitano. Ma è pur vero che spesso il francese e l’inglese sono diventate le lingue parlate dalle élites, cosicché la cultura in lingua occidentale ha raggiunto un peso notevole nel panorama dei paesi colonizzati. Non solo, la cultura tradizionale si basa quasi sempre su forme orali, è i documenti dell’epoca pre-coloniale tendono a scarseggiare.

Nell’immensità e diversità delle situazioni, a cui si potranno fare vari riferimenti (penso soprattutto al ricco teatro del Sudafrica, che meriterebbe un approfondimento a sé) ci si concentrerà sulla Nigeria, il paese più popoloso dell’Africa, con una lunga storia teatrale, che ha dato i natali al premio Nobel Soyinka, ma anche ad altri grandissimi artisti del teatro africano, come Ola Rotimi e J. P. Clark. E si partirà dal teatro precoloniale, con il lento passaggio delle danze religiose a forme di intrattenimento, ricche di riferimenti ai miti della cultura Yoruba ma anche di ironia e sketches.  A partire dal 1960, con l’arrivo degli inglesi e dei missionari cattolici, il panorama cambia rapidamente. Si impongono temi cristiani e occidentali, che scatenano però anche la risposta nazionalistica di artisti Youruba. Il periodo d’oro è il Teatro itinerante che nasce nel 1944 e che trova il suo maggiore esponente in Hubert Ogunde.

Il teatro moderno in Nigeria nasce nel 1960, quando Wole Soyinka torna da Londra e fonda la sua compagnia Masks, iniziando a scrivere drammi in inglese. Si arriva così a un teatro che combina alcune forme occidentali con tematiche legate profondamente al paese: ecco allora una forte presenza metafisica ma anche costanti riferimenti alla politica nigeriana, che porteranno Soyinka ad essere prima incarcerato, poi condannato a morte, infine esiliato. Ma nonostante i prestigiosi incarichi ottenuti in università statunitensi e inglesi, il premio Nobel ha sempre scelto di tornare nel suo paese.