Da Huppert a Ozpetek, la nuova stagione della Pergola

Venerdì 21 giugno 2019, Corriere Fiorentino.

Vento internazionale sul palco della Pergola. Non solo perché l’inaugurazione della nuova stagione avverrà con Isabelle Huppert diretta da Bob Wilson in Mary said what she said, sulla vita di Maria Stuarda (dall’ 11 al 13 ottobre, fuori abbonamento). Ma soprattutto perché questa sarà solo la prima di una serie di coproduzioni internazionali che proseguirà, dal 2020, con Jungle Book (sempre diretto da Wilson), arrivando poi a includere artisti come il coreografo greco Dimitris Papaioannu o il regista catalano Juan Carlos Martin col suo Casting Julieta. Un progetto che prevede ulteriori collaborazioni per la formazione con strutture di Barcellona, Amsterdam e New York e che a Firenze troverà i suoi fulcri al teatro Niccolini e al teatro Studio di Scandicci. “Qui, i giovani della Pergola e delle strutture partner si confronteranno con le diverse discipline del teatro”, spiega Marco Giorgetti, direttore generale della Fondazione Teatro della Toscana. Intanto, dall’esperienza de I Nuovi, il gruppo di ventenni che attualmente gestisce il Niccolini, nascerà la Compagnia dei Giovani della Pergola, i cui membri otterranno un regolare stipendio. Mentre la scuola di specializzazione diretta da Piefrancesco Favino, L’Oltrarno, si allontana dalla Fondazione. “La sua attività viene svolta in autonomia: sarà cofinanziata, ma si fonderà anche su altri introiti provenienti da soggetti privati”, dice Giorgetti.

Nel ricco cartellone della Pergola si segnala Gabriele Lavia con I Giganti della Montagna, di Pirandello (24 ottobre – 3 novembre), il noto testo incompiuto che per il regista “doveva finire così: secondo me l’autore decise di non finirlo”. Torna poi il cult di Maurizio Scaparro, Memorie di Adriano, tratto dal romanzo di Marguerite Yourcenar, portato al successo da Giorgio Albertazzi e che ora trova come protagonista Pino Micol (5-10 novembre). A gennaio torna, con Re Lear, Glauco Mauri, che nella sua carriera si è confrontato oltre venti volte con personaggi shakesperiani e spesso con Lear. “Ora, a ottantanove anni, la vita mi ha dato gioie e dolori, delusioni e speranze, e questo mi aiuterà a interpretare il personaggio”, ha detto.

Fra gli altri spettacoli si segnala Ferzan Özpetek che porta in teatro il suo Mine vaganti (31 marzo – 5 aprile) e Alessandro Gassman con Fronte del Porto (3-8 marzo). La stagione si snoda come al solito anche al teatro Era di Pontedera, dove sono attesi maestri come Pippo Delbono (15 novembre), Jan Fabre (14 febbraio) e Emma Dante (27 febbraio). E anche al teatro Studio di Scandicci, dove partiranno presto dei lavori, sostenuti dall’Ente Cassa, per trovare una “nuova forma, pensando anche alla bellezza e alla tecnologia”, ha spiegato l’assessore alla cultura Claudia Sereni.

Gherardo Vitali Rosati
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